Un “tufo” nel cuore pulsante di Matera
Le cave di Tufo scandiscono il paesaggio murgiano nella zona che va dalla Murgecchia fino al rione San Paolo.
Le cave nacquero principalmente perché non fu più possibile utilizzare il materiale di risulta dello scavo delle grotte all’interno dei Sassi, e ciò corrispose all’espansione cittadina sul piano. Infatti, queste cave settecentesche servirono alla costruzione dei palazzi nobiliari materani, dell’abbazia di Montescaglioso e rappresentarono il lavoro dei cavatori di tufo che , a colpi di piccone, estraevano i blocchi gialli di calcarenite che successivamente, a dorso di mulo, venivano trasportati in paese.
La particolarità di queste cave è evidenziato dal passaggio creato da questi uomini: stretti passaggi che scandivano il via vai del muli carichi con blocchi e conci di tufo, la varie cappelle votive che erano funzionali alla preghiera durante le pause lavorative, i lavori manuali fatti con scalpelli e mazzole all’interno di questi ambienti, rosoni, volte, fregi e frontoni.
Ciò che rimane di questi ambienti sono grandi spazi con pinnacoli rocciosi che sembrano quasi delle sculture poste li dai nostri predecessori, blocchi perfettamente squadrati determinati dal taglio delle seghe circolari. Un esempio tipico di questa tipologia di cava si trova in contrada della Palomba.