Spettacolo paesaggistico, testimone dell’antico rapporto tra Uomo e Natura
Il Parco Archeologico Storico e Naturalistico delle Chiese Rupestri del Materano, venne istituito nel 1990, detto più semplicemente Parco della Murgia Materana ed inserito insieme ad i Sassi nella World Heritage List dell’Unesco, ed è proprio qui che è ubicato Il nostro Hotel Resort Cave del Sole, alla porta d’ingresso della città e al confine dell’area naturale protetta.
La Murgia, il vasto altopiano carsico che si sviluppa a Nord-est della città di Matera, ha particolari caratteristiche ed è molto interessante perché vi ha lasciato segni del suo passaggio l’homo sapiens. Lo jurio, laghetto formato da cascatelle naturali, ha dissetato il nomade paleolitico, lo stanziale neolitico e gli abitanti dei Rioni Civita ed, in seguito, dei Sassi Caveoso e Barisano.
Una delle caratteristiche più importanti della Murgia è rappresentato dalla presenza di circa 150 Chiese Rupestri, realizzate per lo più nell’alto medioevo e sparse in tutto il territorio, a volte celate dalla fitta vegetazione e scavate lungo gli argini scoscesi, impreziosite da spettacolari affreschi.
Il paesaggio murgiano ha accresciuto il suo interesse in virtù dei ritrovamenti archeologici dovuti alle ricerche del medico Domenico RIDOLA.
Per le sue caratteristiche – che hanno reso Matera una delle città più antica del mondo, con tracce ininterrotte della presenza dell’uomo dal neolitico ai nostri giorni – vaste aree del Parco della Murgia Materana insieme agli antichi rioni noti come Sassi di Matera, sono state nel 1993 tutelate dall’UNESCO quale patrimonio mondiale dell’umanità da tutelare e salvaguardare nella loro integrità per le generazioni future.
L’altipiano nei tempi antichi era meno brullo di come appare oggi: vi erano anche boschi ed intensa vegetazione. Tuttavia la Murgia è stata campo privilegiato della pastorizia, che con l’agricoltura era attività primaria della città.
Grazie alle varietà delle erbe aromatiche che le greggi brucavano si ottenevano prodotti caseari profumati e di gran pregio.
Da sempre si raccoglieva frutta, vegetali ed erbe spontanee eduli o utilizzati per gli usi più vari, come erbe medicinali, giunchi per intrecciare canestri, erbe tintorie.
Ogni pietra della Murgia, quindi, potrebbe raccontare la sua storia, sin da quando milioni di anni fa era semplicemente l’arenile di una spiaggia, poi il mare si è ritirato e la sabbia è diventata calcare, ancora oggi miriade di resti: conchiglie, vongole cavallucci marini, ostriche fossilizzate testimoniano la presenza dei luoghi marini. Poi l’area si è ricoperta di boschi fino a quando lo sfruttamento intenso che ha subito da parte dell’uomo l’ha reso un ambiente pre-desertico (gariga).